mercoledì 18 marzo 2009

Siamo già nel futuro

Quand'ero bambino divoravo gli Urania e fantasticavo su come sarebbe stato il futuro, l'anno 2000 rappresentava il traguardo auspicato per vedere le cose meravigliose che l'uomo sarebbe stato in grado di fare.
Mi immaginavo ponti che sfidassero la legge di gravità, aerei sfreccianti nel cielo e città con palazzi arditi che andassero a sfiorare le nuvole.
Be'... ora ci sono nel futuro... lo posso vedere, toccare con mano, ma i sogni di allora sono diventati incubi.
Dove un tempo c'erano alberi e prati...
... ora ci sono palazzi accatastati come frigoriferi in una discarica...

...per giocare ora c'è il campetto asfaltato...

... e il poco verde è solo decorativo...

... le aiuole sono poche e malcurate...


... le poche abitazioni di un tempo rimaste, sono intrappolate tra i giganti di cemento che le soffocano...

... o addirittura ormai ruderi...

... solo cemento e ferro...

... in gran parte divorato dal Dio Ossido...

... il poco verde è asfittico...

... e il grigio prevale su tutto...

... come una muraglia.

9 commenti:

JANAS ha detto...

Decisamente triste...mi chiedo quale ingegnere o pseudo architetto, possa considerarsi fiero di aver firmato questo progetto e altri disseminati nel territorio del nostro Stato, senza aver la sensazione di aver irrimediabilmente fatto una vera schifezza...ecco sarà per questo che non ho mai completato gli studi di architettura :(( l'idea di fare progetti e scendere a compromessi con le speculazioni edilizie, con l'unico scopo di sfruttare il territorio solo a fini economici, non era fra le mie aspirazioni...e ricordo con grande delusione quando il nostro prof. di composizione ci chiese di realizzare un progetto, nel quale si sarebbe dovuto inserire anche un parcheggio con la richiesta esplicita di non inserire aiuole e soprattutto alberi!!!
cosa avesse contro gli alberi allora non l'avevo capito, forse pensava che resine e foglie avrebbero potuto rovinare le meravigliose macchine e la carrozzeria ...forse le radici degli alberi avrebbero potuto smuovere il meraviglioso cemento...e togliere spazio a un parcheggio in più!! (sarebbe bastato uno studio accurato sulla tipologia delle piante, per evitare i primi due problemi di resine e radici..contro il parcheggio in più certo non ci sarebbe stata storia!)
Sta di fatto che purtroppo solo pochi architetti e ingegneri affermati possono veramente, incidere nel progetto di un luogo che tenga conto del paesaggio dove andrà ad inserirsi, senza scendere in toto a compromessi con chi quel progetto lo finanzia...e purtroppo le periferie e i luoghi meno prestigiosi non vengono mai affidati ad architetti o ingegneri che sanno anche dire di no!
Però :)) a me la foto n. 10..quella della pianta che cresce anche nel posto più improbabile...sarà pure un verde asfittico, ma mi fa sorridere, perchè poi penso che alla fine la natura riesca sempre a trovare un modo per farsi spazio anche fra il cemento, e il ferro...loro si disgregano sotto l'ingiuria del tempo...la natura no!

JANAS ha detto...

ma da qualche parte ci sono anche architetti come lui : Oscar Niemeyer forse lui avrebbe potuto realizzare i tuoi sogni d'infanzia:
/Museu_Oscar_Niemeyer_2_Curitiba_Brasil.jpg

http://www.landliving.com/image/brazil_6.jpg

/Oscar_Niemeyer_Palacio_da_Alvorada_01.jpg

http://www.travel-earth.com/brazil/niteroi.jpg
http://www.antithesi.info/testi/testo_2.asp?ID=386

Melisenda L. ha detto...

volantino anarchico, “Perché lottiamo” – 1976

Perché?
– Perché intervenire in un quartiere occupando una casa con appartamenti vuoti da anni?

– Perché opporsi alla speculazione edilizia?

– Perché creare un centro sociale dove tutti si possano incontrare e discutere di vari problemi liberamente?

– Perché rifiutare una società che di fatto elimina i rapporti fra gli individui e gli crea delle città che sono alveari?

... per una società senza servi e senza padroni.

*
Questo ho scritto in calce a TraboccoMentale.

[personalmente non ho mai abitato in una nuova costruzione, ho sempre vissuto in case antiche e ristrutturate ristrutturate e poi ristrutturare bene o male. Anche adesso sto per lasciare una casa antica e traslocare in un'altra casa antica. Mi rattrista però il fatto che gli appartamenti negli stessi edifici sono disabitati. Le persone di norma preferiscono nuove costruzioni, nuove abitazioni, nuovo tutto per buttare via il vecchio e poi lamentarsi dei rifiuti

Anonimo ha detto...

Beh grandioso esempio di città bio degradabile,più bio degradata di così...

beyk happel ha detto...

Care mie, la cosa che più stupisce è che, se il proprietario di quella casetta rosa soffocata dai palazzoni decidesse di riverniciare la sua casupola, qualche solerte funzionario comunale gli imporrebbe un colore UNO, con la minaccia di pesanti sanzioni nel caso di non ottemperanza.
Mi piacerebbe per contro conoscere e guardare in faccia al solerte funzionario che ha dato il benestare allo scempio di cui sopra.

enne ha detto...

Diciamo pure che sono immagini angosciose.
Mi fanno tornare in mente una vecchia canzone di Celentano: indovina quale?

Anonimo ha detto...

Bisla te la dico io: 24000 baci.
ho indovinato?;)

beyk happel ha detto...

Belin Jean!
Hai la balla di cristallo?!?

ziacassie ha detto...

...conosco quei posti...

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