giovedì 9 luglio 2009

La livella

martedì 30 giugno 2009

I colori dell'acqua







mercoledì 10 giugno 2009

Tutu



Grande Miles Davis e grande gruppo in questo pezzo che dà il titolo all'album, dedicato al sudafricano Desmond Tutu, uscito nel 1986 in collaborazione con Marcus Miller.

E' il Davis che preferisco, quello che mi evoca sonorità e profumi lontani, quello che non mi permette di stare fermo.

martedì 9 giugno 2009

Non posso fare a meno di...


Quando ho aperto questo blog mi sono ripromesso di non toccare l'argomento politica, almeno qui.

Ho aperto di soppiatto un altro blog e ho tentato di fare un po' di satira, ma non ho la stoffa necessaria e l'ho chiuso quasi subito, perchè non avrebbe avuto senso continuare a tenerlo aperto quando in giro per la rete si trovano pagine eccellenti come queste:


per non parlare di


che non è un blog satirico, ma è come se lo fosse: riporta gli articoli che ci riguardano e che vengono pubblicati sui giornali stranieri.

Tornando al titolo del post, non posso fare a meno di linkare un paio di considerazioni di uno dei pochi giornalisti che parla e denuncia con dati alla mano.

A sentire alcune trionfali esternazioni in tv, avevo capito cose diverse...

venerdì 29 maggio 2009

La lingua italiana


Affetto da pigrizia incipiente e con la mente priva di idee, approfitto della mail di Serena e la riporto integralmente.
Visto che chi me l'ha spedita è una donna, prego le pari sesso di prenderla con ironia! ;)




Nella lingua italiana è curioso notare come alcune parole (e modi di dire), al maschile abbiano un significato, mentre se poste al femminile in taluni contesti ne assumano di completamente diversi.

Vediamo alcuni esempi:

Cortigiano: gentiluomo di corte
Cortigiana: mignotta

Massaggiatore: chi per professione pratica massaggi, kinesiterapista
Massaggiatrice: mignotta

Il cubista: artista seguace del cubismo
La cubista: mignotta

Uomo disponibile: tipo gentile e premuroso
Donna disponibile: mignotta

Segretario particolare: portaborse
Segretaria particolare: mignotta

Uomo di strada: uomo duro
Donna di strada: mignotta

Passeggiatore: chi passeggia, chi ama camminare
Passeggiatrice: mignotta

Mondano: chi fa vita di società
Mondana: mignotta

Uomo facile: con cui è facile vivere
Donna facile: mignotta

Zoccolo: calzatura in cui la suola è costituita da un unico pezzo di legno
Zoccola: mignotta

Peripatetico: seguace delle dottrine di Aristotele
Peripatetica: mignotta

Omaccio: uomo dal fisico robusto e dall'aspetto minaccioso
Donnaccia: mignotta

Un professionista: uno che conosce bene il suo lavoro
Una professionista: mignotta

Uomo pubblico: personaggio famoso, in vista
Donna pubblica: mignotta

Intrattenitore: uomo socievole, che tiene la scena, affabulatore
Intrattenitrice: mignotta

Adescatore: uno che coglie al volo persone e situazioni
Adescatrice: mignotta

Uomo senza morale: tipo dissoluto, asociale, spregiudicato
Donna senza morale: mignotta

Uomo molto sportivo: che pratica numerosi sport
Donna molto sportiva: mignotta

Uomo d'alto bordo: tipo che possiede uno scafo d'altura
Donna d'alto bordo: mignotta (di lusso, però)

Tenutario: proprietario terriero con una tenuta in campagna
Tenutaria: mignotta (che ha fatto carriera)

Steward: cameriere sull'aereo
Hostess: mignotta

Uomo con un passato: chi ha avuto una vita, magari sconsiderata, ma degnadi essere raccontata.
Donna con un passato: mignotta

Maiale: animale da fattoria
Maiala: mignotta

Uno squillo: suono del telefono o della tromba
Una squillo: mignotta

Uomo da poco: miserabile, da compatire
Donna da poco: mignotta

Un torello: un uomo molto forte
Una vacca: una mignotta

Accompagnatore: pianista che suona la base musicale
Accompagnatrice: mignotta

Ometto: piccoletto, sgorbio inoffensivo
Donnina: mignotta

Uomo di malaffare: birbante, disonesto
Donna di malaffare: mignotta

Prezzolato: sicario
Prezzolata: mignotta

Buon uomo: probo, onesto
Buona donna: mignotta

Uomo allegro: un buontempone
Donna allegra: mignotta


MORALE: O C’E’ QUALCHE PROBLEMA NELLA LINGUA ITALIANA, OPPURE CI SONO TANTE MIGNOTTE IN GIRO!!!!
.

lunedì 11 maggio 2009

Volete godere come ricci?



Le alternative sono due:
o imparate a suonare come Tommy Emmanuel o come Thom Bresh, oppure ve li andate a sentire alla prima occasione. ;)

mercoledì 6 maggio 2009

Sfida




Vi sfido a capire una sola parola di quello che dice Youssou N'dour, con la sua fantasica voce simile ad uno strumento, e vi sfido anche a stare fermi sulla sedia senza muovere un solo muscolo durante l'esecuzione di questa Birima. ;)

Ps/ proviamo anche a vedere se queste percussioni fanno tornare la voglia di scrivere a una bella persona che ci manca da un bel po'... ;)

sabato 25 aprile 2009

Paglia



Mi è rimasto vivo il ricordo della legnaia dei miei nonni.


Col tetto di piccoli fasci di paglia, legati ben stretti, ormai del colore della cenere, per quel poco che si poteva intravedere tra lo spesso strato di muschio che li ricopriva.
Non passava una goccia d'acqua da quel tetto.
Posato su tronchi di castagno neri dal tempo, ma ancora forti, perché il castagno non marcisce neanche all'acqua per via del tannino che contiene.


Ragazzino, durante i temporali estivi, mi piaceva arrampicarmi in cima ai pezzi ben tagliati, della giusta misura che potessero entrare senza fatica nella piccola stufa di ghisa, immergermi nell'intenso e grato aroma del legno, rannicchiarmi dove nessuno potesse vedermi e, solo, lasciar volare il pensiero, sicuro che nessuno avrebbe potuto raggiungermi.

La legnaia era addossata ad una casa spanciata a due piani, quasi senza più intonaco, con le dure pietre, prelevate con tanta fatica dal torrente, in bella vista.
Pietre portate poche alla volta a dorso di mulo su per i ripidi sentieri scavati più dall'acqua che dall'uomo, spaccate ad una ad una e squadrate sino a perdere ogni rotondità donata loro da millenni di rotolamento tra acque fredde e limpide.


Avevano la stessa età, la casa e la legnaia, ma quest'ultima aveva mantenuto una dignità che alla casa mancava.
La casa pareva un uomo alla fine della sua vita, pareva reggersi a fatica appoggiandosi alla sorella minore.
Mentre questa costruzione in legno e paglia, apparentemente molto più delicata di quella in pietra e calce e coppi rossi, dava passando una sensazione di protezione, di saggezza, di forza, mi faceva sentire bene.

Ma mia madre vendette quel piccolo pezzo di terra sul quale era posata, la casa non era nostra, al nuovo acquirente venuto dalla città, che avrebbe rinforzato e ridipinto e riarredato la vecchia casa stanca. E avrebbe messo, dove c'era la legnaia, un bell'ombrellone colorato e una bella sedia a sdraio dell'identico colore e un bel tavolino di plastica con sopra una bella radio.

E quindi, alcuni amici ed io, la buttammo giù quella legnaia, per far posto ai futuri ammennicoli del progresso.


Fummo veloci e precisi, sorretti dalla forza e dal furore dei nostri vent'anni.
Ed in mezz'ora la legnaia sparì.

Per sempre.

mercoledì 1 aprile 2009

Incontri


Avevo un cane un tempo, o per meglio dire, viveva nella nostra famiglia un boxer maschio di nome Flam. In realtà il nome corretto era Flamenco del David, ma sarebbe stato assai poco pratico richiamarlo in tale maniera ogni volta si fosse allontanato, e lui poi non era tipo da formalizzarsi.

Trentasette chili e passa, d'aspetto tanto feroce quanto era buono, irruente, dolce e testardo insieme. Ciononostante aveva una buona dose di aggressività nei confronti degli altri cani maschi ed anche verso qualsiasi tipo di animale grande o piccolo che fosse.



Era metà pomeriggio e stavamo gironzolando (io ed il quadrupede) sulle poche terre pianeggianti alle spalle del paese quando scorgemmo una capra solitaria legata ad un vecchio ciliegio con una lunga fune. Da buon predatore Flam rizzò orecchie e pelo sulla schiena e cominciò ad avvicinarsi guardingo.
La capra non mostrò alcun timore e continuò a brucare l'erba con noncuranza fintanto che non l'ebbe a qualche metro. A quel punto l'erbivoro sollevò il capo, si alzò sulle zampe posteriori e caricò a testa bassa e senza indugi il potenziale aggressore. Vidi negli occhi di Flam un lampo di stupore e sconcerto e, un attimo dopo, di paura. Scartò di lato aiutato dai suoi potenti posteriori e se la diede a gambe levate. Ma non andò lontano. Evidentemente l’istinto del predatore e l'orgoglio ebbero il sopravvento, per cui si fermò dopo pochi metri, si girò di scatto ed attaccò a sua volta galoppando ventre a terra. Fu il turno della capra fare velocemente dietrofront, per fermarsi poco dopo, voltarsi ed attaccare nuovamente.

Senza mai arrivare al reale scontro fisico continuarono a portare avanti il giochetto quasi senza interruzione, ma la corsa di ambedue gli animali, oltre ad allungarsi ogni volta un po' di più, perse via via l’iniziale drammaticità dell'evento violento, per prendere sempre più i connotati della scorribanda complice. Dalla schiena di Flam scomparve la macchia scura del pelo sollevato e lui cominciò ad assumere ad ogni cambio di direzione la comune e giocosa postura della sua razza, distendendo le zampe anteriori a terra e sollevando contemporaneamente il posteriore, per poi scattare in fuga o all'inseguimento a seconda del caso. La capra da par suo iniziò a compiere balzi incredibili per aria sfidando la legge di gravità e smise di abbassare la testa per incornare quello che era diventato il suo compagno di giochi.

Ogni tanto interrompevano le scorribande per riprendere fiato e ne approfittavano per annusarsi da vicino, per consolidare l'amicizia.
Lo spettacolo era affascinante e sarei stato ad osservarli per giorni, ma sentii il richiamo delle mie donne che mi avvisavano che la cena era in tavola. Così richiamai a mia volta Flam (ripetutamente perché non dava segno di ascoltarmi) e ci avviammo verso casa mentre la capra ci seguì quanto glielo permise la corda cui era legata.

A quel punto la prigioniera cominciò a belare. Un belato di scoramento, di dolore, di abbandono. Flam si bloccò voltandosi ed accennando qualche passo in senso contrario. E quella continuò a chiamarlo. Lui mi guardò negli occhi domandandomi silenziosamente se non era il caso di tornare da lei.
Io non rallentai il mio passo e lui continuò a seguirmi; ciononostante ad ogni richiamo della sua compagna non riusciva ad esimersi dal fermarsi un attimo e voltarsi indietro.
Rientrammo irremovibilmente a casa, i brontolii del mio ventre avevano reso l'atto inderogabile.
Ma la cena fu accompagnata dagli struggenti belati che senza interruzione entravano dalle finestre socchiuse.
Smisero solamente quando fece buio.



Il paragone è azzardato, ma questa sequenza fotografica mostra come sia davvero possibile che due animali di razza diversa riescano a comunicare e persino a giocare assieme.

Che sia perchè loro non si fanno problemi di colore della pelle, lingua o religione?



martedì 31 marzo 2009

Canto propiziatorio pro Primavera

mercoledì 25 marzo 2009

Caldo - Sole - Ritmo


You Did It - Roland Kirk

Voglia di caldo.
Voglia di sole.
Voglia di ritmo.

Per ora accontentavi del ritmo che vi può fornire Roland Kirk, il resto nè io nè lui ve lo possiamo dare. ;)

lunedì 23 marzo 2009

Dolci colli




Compensiamo il post precedente con un'immagine un po' più godibile...

mercoledì 18 marzo 2009

Siamo già nel futuro

Quand'ero bambino divoravo gli Urania e fantasticavo su come sarebbe stato il futuro, l'anno 2000 rappresentava il traguardo auspicato per vedere le cose meravigliose che l'uomo sarebbe stato in grado di fare.
Mi immaginavo ponti che sfidassero la legge di gravità, aerei sfreccianti nel cielo e città con palazzi arditi che andassero a sfiorare le nuvole.
Be'... ora ci sono nel futuro... lo posso vedere, toccare con mano, ma i sogni di allora sono diventati incubi.
Dove un tempo c'erano alberi e prati...
... ora ci sono palazzi accatastati come frigoriferi in una discarica...

...per giocare ora c'è il campetto asfaltato...

... e il poco verde è solo decorativo...

... le aiuole sono poche e malcurate...


... le poche abitazioni di un tempo rimaste, sono intrappolate tra i giganti di cemento che le soffocano...

... o addirittura ormai ruderi...

... solo cemento e ferro...

... in gran parte divorato dal Dio Ossido...

... il poco verde è asfittico...

... e il grigio prevale su tutto...

... come una muraglia.

mercoledì 11 marzo 2009

Bollani



Seguendo il filo su un post di Bislacca, son capitato su questo tubovideo, che mi ha costretto a ripremere play per una quindicina di volte di seguito.
L'audio non è il massimo, ma vi invito a notare quanto bene ci stia la risata del bimbo alla fine del pezzo.



Già che ci sono aggiungo anche questo, perchè ridere fa sempre buon sangue! ;)

giovedì 5 marzo 2009

Attimi


Vi sono nella vita di ognuno di noi dei momenti magici nei quali il tempo si ferma e ci sentiamo leggeri, in perfetta armonia con quanto ci sta attorno ed acquisiamo quella sensibilità e quelle capacità inaspettate che ci avvicinano a Buddha, Allah o Dio.

L’uomo, già trentacinquenne, entrò in quello che una volta era il fienile dei suoi nonni oramai adibito a legnaia e volendo emulare l'agilità e la spericolatezza del ragazzino che saliva sui rami più sottili degli alberi, si arrampicò con un po' di fatica su in alto, fino alle travi che reggono il tetto e lì restò cavalcioni a quella centrale più grossa a vagare col pensiero di quando il fieno arrivava fin lassù.

Ricordò che un'estate prese l'abitudine di nascondercisi con i due coniglietti di sei mesi ciascuno, facendo attenzione a non farsi vedere da suo nonno, perché il fieno non andava schiacciato, altrimenti le bestie l'avrebbero mangiato mal volentieri.
Lì in quel piccolo universo loro tre giocavano a nascondino, coprendosi di erba secca per poi sbucare all'improvviso e balzare come predatori, rotolandosi avvinghiati, scavando gallerie, inebriandosi dell'odore del fieno e del loro, rincorrendosi, saltando fino a che stremati restavano supini e ansimanti accovacciati l'uno sull'altro.
Tre animali felici.

Quando la scomoda posizione lo fece tornare al presente e guardò verso il basso si rese conto che non sarebbe stato facile scendere e restò per qualche minuto interdetto e preoccupato.
Ma improvvisamente in lui qualcosa scattò.
Come se il suo corpo e la sua mente fossero all'improvviso ringiovaniti di vent'anni, si mosse con elasticità, senza pensare né al movimento che stava facendo né a quello che avrebbe dovuto fare subito dopo, si lanciò e si appese ad un trave parallelo a quello sul quale era seduto, dondolandosi si avvinghiò con una gamba ad un altro più basso, con un colpo di reni si portò in equilibrio su di esso e posandovi sopra il ventre si lasciò scivolare a terra. Restò a bocca aperta per lo stupore e nonostante sforzasse la mente, tutta la sequenza ed il tempo impiegato restarono come avvolti dalla nebbia, come se attingendo da energie a lui estranee avesse per un attimo messo a tacere corpo e mente ed avesse lasciato fare unicamente a loro.

Era entrato per un attimo in comunione con Dio Scimpanzè.

giovedì 26 febbraio 2009

I gabbiani volano sempre verso il sole?


Il mare viene...

il mare va...

chi approfitta della calma...

osserva con occhi impazienti la neve che pare non voglia più andare via...

intanto la vecchia barca...

non vede l'ora di riprendere il mare...

per ricominciare a giocare...



in qualunque modo...

purchè sia gioco...

non importa se seguendo linee divergenti

o intersecanti.




martedì 24 febbraio 2009

Torta di noci



Prendendo lo spunto da un post di Bislacca che accennava alla decisione di dedicarsi alla pubblicazione di ricette, riporto qui la ricetta del dolce che preferisco e che "lascio" cucinare a mia madre solo poche volte l'anno.


TORTA DI NOCI

- 500 gr noci pesate col guscio
- 100 gr nocciole pesate sgusciate
- 5 uova
- 250 gr zucchero

Sgusciare le noci,
abbrustolire le nocciole,
frullare assieme noci e nocciole,
lavorare i tuorli con lo zucchero,
montare a neve gli albumi,
aggiungerli ai tuorli assieme a noci e nocciole frullate amalgamando bene,
foderare la teglia con stagnola o carta da forno, SENZA AGGIUNGERE NE' OLIO NE' BURRO,
cuocere per un'ora in forno al MINIMO SENZA MAI APRIRE LO SPORTELLO (IMPORTANTISSIMO!).

Acquista la migliore consistenza il 3° o 4° giorno dopo la cottura, dura fuori dal frigorifero anche 15 giorni seccandosi lentamente, ma mantenendo comunque un sapore eccellente.


Nb/ NON è indicata per le diete dimagranti. ;)